venerdì 14 marzo 2008

Rutelli, Minniti e lo "scippo" del Museo di Reggio Calabria

Che la Calabria fosse diventata terra di “scippi” e di “conquiste” era ormai cosa nota, ma che l’opera dell’attuale Governo Prodi si concludesse con un ulteriore e grave “prelievo” di beni culturali, penso nessuno potesse mai immaginarlo.
E’ davvero inaccettabile che il Ministro dei Beni Culturali, Francesco Rutelli, ormai con deroga del suo incarico, deliberi di inviare a Mantova alcuni tra i più importanti reperti dello storico Museo di Reggio Calabria, incurante di privare la città calabrese di importanti risorse culturali, quali il Kouros, la testa del filosofo e la testa di Basilea. L’irresponsabilità del Ministro, il quale, peraltro, ha assunto unilateralmente questa decisione, senza interloquire con il Sindaco Scopelliti, è aggravata non solo dalla mancanza di qualsiasi interscambio di reperti, ma anche dalla decisione di far rientrare i reperti a Reggio, solo diversi mesi dopo la chiusura della mostra prevista a Mantova. Reggio e la Calabria tutta non possono rimanere impassibili innanzi a questo ulteriore “sopruso”: Rutelli non può ritenere di essere “padrone” di quanto in questa Regione rappresenta cultura, tradizione, storia e bene indiscusso.
Forse sarebbe opportuno che anche il Vice Ministro Minniti, parte integrante dell’attuale Governo Nazionale, evidenziasse la posizione sui “particolari trattamenti” che vengono riservati alla sua città.

On. Angela Napoli

Taurianova, 13 marzo 2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Abbiamo l'Arte,mettiamola da parte".
I nostri politici calabresi hanno sempre sottovalutato l'importanza di avere un Museo Nazionale stracolmo di reperti e nulla è stato mai fatto per renderlo funzionale in tutti i settori, dai dipendenti all'organizzazione delle sale.
E' importante trattenere i reperti in sede perchè fonte di turismo,ma è altrettanto importante "educare" i dipendenti.Chi lavora in un museo,oltre al sorriso,dovrebbe conoscere di più l'arte dell'accoglienza e dell'educazione.
E' importantissimo tutelare le nostre opere ma altrettanto importante è "saperle offrire" a chi non le ha mai viste.

Teodoro

Anonimo ha detto...

Ciò che ha prevalso in Rutelli è l'ignoranza o meglio la presunzione di conoscere e avere diritto sui beni appartenenti di una città come Reggio Calabria,che ha bisogno di crescere sfruttando quello che sono i suoi tesori naturali e materiali.
E' pure vero che trasferire questo o quel reperto, da una città all'altra non è la fine del mondo, perchè significherebbe dare la possibilità a chi non può viaggiare di poterli ammirare anche in casa propria. Far veicolare la cultura significa anche questo e noi, spesso, in altre città abbiamo potuto ammirare opere provenienti da mondi e culture lontane.
Quello che non avviene nella nostra città,e su cui dovremmo tutti soffermarci, è questo scambio d'arte con altri musei.
Noi dobbiamo dare agli altri, ma gli altri quando danno a noi?
Le nostre mostre d'arte,(mai al museo) sono sempre state di serieB, nulla togliendo ai valore delle stesse. Non ricordo di aver potuto ammirare un quadro originale di Caravaggio o di Raffaello o una scultura di Canova.E allora,soffermiamoci di più sul perchè il nostro Museo Nazionale non fa mai questo tipo di scambio artistico.
Forse c'è incompetenza nel settore?
E' facile scendere in piazza, cara onorevole Napoli, ma quando non scendiamo, cerchiamo di ricordarci sempre e in ogni momento, che c'è tanto da fare per valorizzare il nostro patrimonio artistico.
Cominciamo a cambiare qualcosa o qualcuno !

Carlo