mercoledì 30 aprile 2008

FINI Presidente della Camera dei Deputati

L’elezione di Gianfranco Fini a Presidente della Camera dei Deputati è motivo di orgoglio per Alleanza Nazionale e per tutto il Popolo della Libertà. Fini, che ha saputo egregiamente guidare le due svolte storiche della Destra politica italiana, dal Movimento Sociale Italiano ad Alleanza Nazionale e da quest’ultima al Popolo della Libertà, oggi è stato premiato con il conseguimento dell’ambita terza carica dello Stato.
Con il suo discorso di insediamento ha dimostrato di saper essere garante di tutti i Deputati, al di là dell’appartenenza politica, e di essere anche grande tutore della Costituzione italiana.
Le elezioni di Berlusconi a Presidente del Consiglio dei Ministri, di Fini a Presidente della Camera dei Deputati, di Schifani a Presidente del Senato e di Alemanno a Sindaco di Roma ci riempiono di soddisfazione, ma ci caricano altresì di tanta responsabilità. Nessuno di noi, deputato o senatore, può non cogliere l’importanza del lavoro che ci attende per dare le adeguate risposte ai cittadini italiani.
Non sarei del tutto onesta se, accanto alla gioia per l’elezione di Fini a Presidente della Camera dei Deputati, non evidenziassi anche il rammarico per la sua consequenziale rinunzia alla guida di Alleanza Nazionale. Sono consapevole che il Partito, pur se nella sua fase di transizione, non sarà più lo stesso ed, in particolare a me, mancherà il vero punto di riferimento, colui che ha sempre saputo riconoscere il significato ed il rischio delle mie battaglie contro le illegalità e contro le mafie.
Rimane, però, la grande gioia di lavorare alla Camera dei Deputati con Fini Presidente di tutti.

On . Angela NAPOLI

Roma 30 aprile 2008

martedì 29 aprile 2008

Libertà per la Calabria

Gli ultimi episodi che hanno investito la Calabria, e che si aggiungono purtroppo a situazioni già pesanti per la Regione, richiedono la massima attenzione ed interventi immediati in settori vitali per quella comunità.
L’eclatante bomba fatta esplodere contro l’imprenditore di Gioia Tauro, lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del Consiglio Comunale di quella Città (la più importante del territorio tirrenico reggino), le microspie, le “talpe” ed i “corvi “ nella Procura di Reggio Calabria, l’incendio di ben 26 autobus nel cosentino: fatti tutti che agitano l’opinione pubblica e che rischiano, altresì, di minare lo stesso ordine pubblico.
I Calabresi sono stanchi di dover essere attenzionati solo per fatti criminali e di essere soggiogati da costanti situazioni che rendono quella Regione in perenne stato emergenziale.
Il Popolo della Libertà ha conseguito in quella Regione un eccezionale traguardo elettorale, a dimostrazione del fallimento delle politiche nazionali e regionali del centro-sinistra. I Calabresi attendono adesso dal nuovo Governo nazionale immediati interventi che garantiscano la legalità, la sicurezza e la giustizia, più che mai in una Regione per troppo tempo minata dall’ingiustizia, anche da quella sociale, e dalla piaga della ‘ndrangheta. Le risposte dovranno essere immediate ed incisive ed il futuro Governo Berlusconi dovrà ridare libertà alla Calabria.

On. Angela NAPOLI

Roma 29 aprile 2008

lunedì 28 aprile 2008

Il compiacimento per l'operazione "Eracles 2"

L’operazione antimafia “Eracles 2”, condotta questa mattina dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Crotone e dagli Agenti dello Sco, con il coordinamento della DDA di Catanzaro, segna un altro punto nell’attività di contrasto alle cosche mafiose del crotonese.
Le importanti attività investigative degli ultimi mesi hanno evidenziato come, a fronte di una pesante oppressione esercitata dai vari clan della ‘ndrangheta, la provincia di Crotone non possa considerarsi “oasi di immunità” rispetto al contesto criminale dell’intera Calabria.
Nell’esprimere sincero compiacimento per questa ennesima attività di contrasto alla ‘ndrangheta, voglio augurare che al più presto possano essere individuati e colpiti tutti coloro che, attraverso le collusioni ed i favoritismi, hanno contribuito per anni ad accrescere la potenzialità delle principali famiglie mafiose del Crotonese.

On. Angela Napoli

Roma, 28 aprile 2008

sabato 26 aprile 2008

TALPA IN PROCURA A REGGIO CALABRIA

Il ritrovamento di una microspia nell’ufficio del Pm Nicola Gratteri è un fatto di notevole gravità, che non può non destare grande preoccupazione non solo all’interno della Magistratura reggina, ma tra tutta l’opinione pubblica. Diversi episodi, indagini e fughe di notizie, avevano da tempo evidenziato la presenza di possibili “talpe” all’interno della Procura di Reggio Calabria; presenza oggi probabilmente supportata da questo gravissimo episodio. Il Pm Nicola Gratteri, al quale va la mia più incondizionata solidarietà, titolare di delicate ed importanti indagini, ha sempre svolto il suo lavoro all’insegna della grande professionalità, assicurando alla giustizia i veri criminali.
Sarà compito degli investigatori scoprire celermente e fare conoscere l’identità della “talpa”, al fine di permettere agli organi competenti di assumere gli adeguati provvedimenti, dovuti più che mai nella provincia reggina, dove la vera lotta alla ‘ndrangheta ed alle sue collusioni deve essere assicurata a 360 gradi.

On. Angela Napoli

Taurianova, 26 aprile 2008

mercoledì 23 aprile 2008

Lettera aperta al Presidente Prodi: "a pensar male si fa peccato, ma ..."



On. Romano PRODI
Presidente Consiglio dei Ministri
Roma



Presidente Prodi,
lo scioglimento del Consiglio Comunale di Gioia Tauro, per infiltrazione mafiosa, è l’epilogo del suo interessamento apertamente manifestato per il porto e per la realtà che vi insiste fin dal 1996, epoca del suo primo mandato a Palazzo Chigi.
Sia chiaro che non dubito sull’opportunità del provvedimento, poiché la stessa Commissione parlamentare Antimafia ha avuto modo di delineare nella sua Relazione il crescente strapotere della ‘ndrangheta della provincia tirrenica reggina e nel porto dove, voglio ricordarglielo, era insediato un suo diretto emissario, il Prefetto Mario Mori, nominato il 25 ottobre 2006 “quale Commissario straordinario del Governo per il coordinamento operativo con Enti e soggetti pubblici e privati che operano nel territorio di Gioia Tauro”, con il compito di garantire continuità e sicurezza ai progetti infrastrutturali relativi al porto e all’area industriale”, e rimasto in carica fino al 31 dicembre 2007.
A distanza di quattro mesi dalla scadenza di questo commissariamento, finito senza un approfondimento pubblico o all’Antimafia, Lei presidente scioglie il Consiglio comunale, senza però ammettere il fallimento del suo inutile, quanto costante interessamento per il primo porto del Mediterraneo e per l’area che vi insiste.
Dico così perché Le ricordo che il suo modo di presidiare quel territorio non si è limitato a Mori: ha raggiunto il suo apice il 4 maggio 2007, quando sempre Lei Presidente del Consiglio dei Ministri, ha nominato un altro “Commissario straordinario del Governo”, ma questa volta “ per lo sviluppo del Porto e della pertinente area di Gioia Tauro”.
Più volte, ovviamente con atti ispettivi, Le ho chiesto di fare chiarezza sulla sovrapposizione delle competenze che i suoi emissari determinavano con mandato “commissariale” nel “governare” a vario titolo il Porto di Gioia Tauro, per “controllare” in quel sito ogni capacità di gestione. Le chiedevo, infatti, conto del perché al di là dell’Autorità portuale, cui la legge n. 84/94 attribuisce il Governo completo dell’area portuale di pertinenza, con il compito di indirizzare, programmare, promuovere e controllare le operazioni portuali, le attività commerciali e industriali, con poteri anche su sicurezza e igiene, Lei sentisse il dovere di insediare in contemporanea un Commissario dopo l’altro.
Esula dal mio pensiero un Suo interesse privato sul Porto di Gioia Tauro, ma visto che sta per lasciare definitivamente la politica e le cariche di Governo, Le chiedo di conoscere finalmente il motivo che l’ha indotta ad ipotecare il futuro del porto di Gioia fino al 2009: a Camere sciolte, infatti, e a capo di un Governo dimissionato ha convertito, con un anticipo di quattro mesi sulla scadenza naturale, la nomina del Commissario Straordinario in “Commissario delegato”, investendo dei poteri di un Governo che non ci sarà più, per due anni ancora, il prof. Rodolfo De Dominicis. Il tutto con un onere pari a 600.000 euro per l’anno 2008 e 750.000 euro per l’anno 2009, previsti dal decreto milleproroghe e ratificato in tutta fretta il 18 marzo 2008, con un decreto firmato dal ministro dei Trasporti, che istituiva così una apposita unità di coordinamento, posta alle dipendenze “del Commissario delegato del Governo alla gestione del piano di sviluppo per il Porto di Gioia Tauro”.
Lo sottolineo, anche perché tutto ciò è accaduto mentre la Calabria, Sua “figlia prediletta” (sic!), è costretta a registrare 100.000 occupati poveri, 250.000 famiglie che vivono il disagio sociale ed un elevato numero di precari in cerca di legittima stabilizzazione.
Presidente Prodi, a pensar male si fa peccato, ma l’esperienza insegna che non si sbaglia quasi mai.

On. Angela Napoli

Taurianova, 23 aprile 2008

martedì 15 aprile 2008

Elezioni: ENTUSIASMANTE RISULTATO DEL PDL

Il risultato del POPOLO DELLA LIBERTA’ è davvero entusiasmante, al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Il 44,601% del PDL contro il 36,637% del PD al Senato ed il 43,816% del PDL contro il 36,194% del PD alla Camera in Calabria, mi confermano la volontà di cambiamento che ho potuto registrare tra i cittadini durante la campagna elettorale. Una campagna faticosa ma esaltante; una campagna durante la quale ho rilevato l’immensa fiducia espressami da tanti cittadini. Sono serena e felice di aver molto contribuito al successo elettorale del PDL in Calabria e questo mi carica di maggiore responsabilità. Conosco bene le attese di coloro che in Calabria non hanno prospettive per il futuro, di coloro che vivono il disagio sociale, dei numerosi padri e madri di famiglia che avrebbero diritto di vivere in un territorio sicuro e giusto.
Sbaglia chi, ancora in questo momento, ritiene che ci siano parti della Calabria bisognevoli di maggiori attenzione: l’intera Regione necessita di politiche che puntino sulla gestione strategica delle risorse umane e territoriali. Occorre garantire legalità, sicurezza e giustizia in una Terra i cui cittadini sono stati vittime dell’assistenzialismo e del clientelismo; occorre garantire diritti, meritocrazia e trasparenza.
Voglio ringraziare: il Presidente Berlusconi per la carica che ha saputo darci in tutta la campagna elettorale ed il Presidente Fini, per aver avuto, ancora una volta, la capacità di guidarci verso questa nuova formazione politica; il Sindaco della città di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, quale esempio di come si possa amministrare all’insegna dell’interesse comune; i componenti del mio gruppo politico calabreseRisveglio Ideale”; tutte le elettrici e gli elettori che hanno voluto idealmente darmi la preferenza votando per il Popolo della Libertà e tutti i calabresi che con il loro consenso elettorale hanno certamente contribuito a risollevare le sorti dell’Italia e della Calabria.
Chi mi conosce sa che il ringraziamento non è disgiunto sia dall’impegno che mi vedrà portare in Parlamento le istanze della Calabria sia dall’amore che nutro per la sua meravigliosa Gente.

On. Angela Napoli
Taurianova, 15 aprile 2008

venerdì 11 aprile 2008

L'ultimo regalo di Prodi e Bianchi alla CALABRIA "figlia prediletta"

Nel mentre in Calabria registriamo 100.000 occupati poveri, 250.000 famiglie che vivono il disagio sociale ed un elevato numero di precari in cerca della legittima stabilizzazione, il prof. Alessandro Bianchi, ministro dei Trasporti del dimissionato Governo Prodi, in data 18 marzo 2008, a meno di un mese dalle elezioni, ha firmato il decreto con il quale è stata istituita una apposita unità di coordinamento, posta alle dipendenze del commissario delegato del Governo alla gestione del piano di sviluppo per il Porto di Gioia Tauro, redatto ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica, 23 maggio 2007, con durata sino al 31 dicembre 2009.
L’unità di coordinamento è composta da:
a) 2 funzionari di area C, con un importo cumulativo massimale di euro 20.000, su base annua;
b) 3 impiegati di area B, con un importo cumulativo di euro 25.000, su base annua;
c) 3 esperti, con un importo cumulativo di euro 75.000, su base annua;
d) non più di 3 membri nominati dal commissario delegato, con funzioni giuridico-consultive, cui è destinata la somma cumulativa massimale di euro 135.000, su base annua.
Il commissario delegato, inoltre, è coadiuvato da un sub-commissario, già indicato nel decreto, al quale è riconosciuto il compenso di euro 70.000, in ragione di un anno.
Il tutto nel mentre non risultano chiare le competenze tra tutti coloro che ricoprono, a vario titolo, gli incarichi per il Porto di Gioia Tauro.
A questo punto ritengo che il ministro Bianchi debba comunicare anche a quanto ammonta il compenso annuo del commissario delegato, affinché tutti siano a conoscenza della spesa complessiva dell’ ultimo regalo che Prodi ha inteso fare a coloro che in Calabria non sanno come arrivare alla fine del mese ed alle aspettative dei numerosi giovani che si erano sentiti garantiti nell’ essere considerati “figli prediletti”.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Taurianova,11 aprile 2008

L'intervista all'On. Angela Napoli su Il Quotidiano della Calabria

11 aprile 2008

L’INTERVISTA

La battaglia di Angela Napoli
«Senza la legalità non c’è sviluppo»

di MASSIMO CLAUSI


ANGELA Napoli concorre per il Pdl a sedere per la quinta volta consecutiva a Montecitorio. E’ la pasionaria di An. Le sue battaglie per la legalità la costringono da cinque anni a vivere sotto scorta. Anche questa intervista ha una location particolare: la macchina blindata della sua scorta.

Pentita? Si è mai chiesta se ne vale la pena?
«Quest’esperienza mi ha insegnato che peso può avere su una persona la mancanza di libertà che scaturisce da un impegno prima civile e poi politico. Guai se si pensasse che quella per la legalità è una battaglia persa. E’ chiaro che anch’io ho avuto i miei momenti di sconforto, sono stata tentata dal dire basta. Poi sono tornata subito sui miei passi, stimolata da un lato dai cittadini che mi hanno scelto come punto di riferimento, dall’altro dall’amore che ho per la Calabria. La mia esperienza personale ha rafforzato le mie convinzioni. Vorrei far capire a tutti i calabresi che la mancanza di libertà è la vera cappa che affligge questa regione».
Ha mai avvertito la sua come una battaglia di pochi volenterosi? Non ci sembra che a Roma la Calabria sia davvero al centro dell’attenzione
«Non è così. Il dibattito a Roma su queste cose è vivo. A livello nazionale il Pdl ha parlato molto di sicurezza e lotta alla criminalità evidenziando le contraddizioni del governo Prodi. Non si può parlare di contrasto alla criminalità e poi tagliare circa un miliardo di euro, come è stato fatto nell’ultima Finanziaria, al settore sicurezza».
I soldi alle forze dell’ordine bastano?
«Da soli certamente no. Noi proponiamo anche leggi adeguate che garantiscano la certezza dell’espiazione della pena, eliminando rito abbreviato e patteggiamento per i mafiosi».
A che punto è la lotta alla criminalità organizzata?
«Purtroppo gli ultimi accadimenti hanno evidenziato aspetti inquietanti. I fatti di Crotone e ancor prima quelli di Duisburg dimostrano il coinvolgimento di persone sempre più giovani. Anche l’abolizione della Bossi-Fini sull’immigrazione ha finito per creare maggiore manovalanza alla criminalità organizzata».
Ma lo Stato sembra arrivare sempre un minuto dopo
«Non è sempre così. Va anche detto che rispetto ai fatti di Crotone c’è stata forse una sottovalutazione della pericolosità delle cosche di quel territorio. Io stessa avevo lanciato l’allarme. La cattura dei presunti responsabili di atti intimidatori ad agenti di Polizia e la cattura di uno dei presunti appartenenti al commando che avrebbe dovuto attentare alla vita del pm Bruni hanno fatto parte di mie precise denunce, finite in atti parlamentari».
Lei rischia spesso e in prima persona. Che effetto le fa leggere sui giornali la vicenda che riguarda Alberto Sarra, capogruppo regionale di An?
«Mi auguro che non sia vero e che le indagini riescano a stabilire la verità. Se questa vicenda dovesse essere vera, mi addolora molto. An, non Angela Napoli ha nel suo Dna la lotta alla criminalità».
Senta, la relazione antimafia ha sollevato un polverone. Qualcuno dice che viene utilizzata a fini elettorali
«Io stessa ho criticato questo uso elettoralistico della relazione. Sono d’accordo che i calabresi assumano consapevolezza di queste cose, ma il vero contrasto non può essere più gestito attraverso relazioni o sbandieramenti degli atti in questa o quella colorazione politica. Ci vogliono norme precise che aiutino le forze dell’ordine nella cattura dei latitanti, nella confisca dei beni mafiosi».
Le confische sembrano languire
«Qui c’è un vuoto nella relazione. Occorre una legge che aiuti ancora meglio a individuare i beni illeciti. In questo la ‘ndrangheta si è fatta molto furba con le commistioni, i prestanomi. Io penserei a una legge che in questi casi invertisse l’onere della prova».
Chissà come saranno contenti gli industriali. A loro non mi sembra sia piaciuta molto la relazione
«Su questo sono d’accordo con Forgione. Addebito all’imprenditoria calabrese una mancanza di coraggio che ha portato alla non netta individuazione fra legale e illegale. De Rose ha ragione nel dire che l’allontanamento dall’associazione di chi paga il pizzo è un doppio danno per l’impresa, ma è una prima demarcazione fra chi scende a patti e si serve della criminalità e chi la combatte. Agli imprenditori calabresi chiedo più coraggio e unità».
Non le sembra che la sua attività politica si stia caratterizzando solo per la lotta alla mafia?
«In realtà io penso quotidianamente alle 250.000 famiglie calabresi che vivono il disagio sociale. Legalità, sicurezza e giustizia sono componenti fondamentali per far uscire la gente di Calabria da questa condizione. Senza legalità non c’è sviluppo».

martedì 8 aprile 2008

Necessaria la riforma del sistema di protezione dei Testimoni di Giustizia

Il gesto con il quale, nella giornata di ieri, il testimone di giustizia calabrese, Giuseppe Grasso, ha inteso urlare la sua disperazione e l’abbandono della località protetta, senza scorta, da parte dell’altro testimone di giustizia calabrese, Giuseppe Masciari, per recarsi nella nostra Regione, come forma estrema di protesta per la mancata risposta delle Istituzioni, non possono non richiamare l’attenzione di chi è preposto a garantire tutti coloro che, come Grasso e Masciari, con grandi coraggio e senso civico, hanno contribuito ad assicurare alla giustizia importanti pezzi della criminalità organizzata. Giuseppe Grasso, insieme alla moglie, Francesca Franzè, sono stati preziosi testimoni nei processi contro i Mancuso, principali clan della ‘ndrangheta vibonese; Giuseppe Masciari ha testimoniato in numerosi processi penali contro la criminalità organizzata calabrese; entrambi i testimoni non hanno mai risparmiato nelle loro denunzie i richiami alle collusioni politico-mafiose-istituzionali esistenti in Calabria. La gravità delle proteste di Grasso e Masciari evidenziano il disagio dei testimoni di giustizia e le numerose criticità esistenti nell’attuale gestione degli stessi, sia sotto il profilo della sicurezza, sia sotto i profili connessi con il soddisfacimento dei bisogni materiali, psicologici, economici e sociali riferibili alle stesse figure ed ai rispettivi nuclei familiari. Disagi e criticità emerse durante l’attività d’inchiesta sui testimoni di giustizia svolta dal I Comitato, coordinato dall’on. Angela Napoli, e che hanno portato la Commissione Parlamentare Antimafia, ad approvare una specifica relazione, trasmessa al Parlamento, contenente proposte di riforma dell’attuale sistema. L’indagine ci ha portati a proporre “un mutamento di mentalità e metodo, una diversa filosofia nell’approccio alla figura del testimone che va visto non come un peso ma come una risorsa”. Il testimone di giustizia non può acquisire tale status e poi non essere seguito “passo passo” per la soluzione di tutte le sue necessità; non può essere privato dell’effettivo mantenimento del pregresso tenore di vita goduto, né dell’aiuto necessario per il suo reinserimento lavorativo, né di un adeguato sistema di protezione che assicuri la sua incolumità fisica e quella dei suoi familiari. Molte delle proposte contenute nella citata specifica relazione della Commissione Antimafia non avrebbero bisogno di interventi normativi, ma semplicemente di un diverso approccio e valutazione dei singoli casi da parte della Commissione Centrale e del Servizio Centrale di Protezione, istituiti con decreto-legge n. 8/91, ed è proprio a questi due Organi che sento di fare appello al fine di chiedere un adeguato intervento sui due casi, Grasso e Masciari, congiunto con la salvaguardia di tutti i Testimoni di giustizia, preziosi per garantire alla giustizia i mafiosi.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Taurianova, 08 aprile 2008

lunedì 7 aprile 2008

Gratitudine e soddisfazione per l'operazione di Crotone "Eracles"

La vasta operazione effettuata questa mattina dalla Polizia di Stato nel crotonese, dà ragione alla annosa valutazione circa le pericolosità e potenzialità delle cosche della ‘ndrangheta in quel territorio. Non dubitavo dell’attenzione e dell’importante attività investigativa messe in atto dalle Forze dell’Ordine, coordinate dalla DDA di Catanzaro. Un sincero apprezzamento e sentimento di gratitudine sento di dover rivolgere per questo importante risultato al Questore, Gaetano D’Amato, a tutti gli uomini della Polizia di Stato di Crotone e dello Sco, ai Procuratori Salvatore Murone e Mario Spagnolo ed al PM Pierpaolo Bruni. La gratitudine e la soddisfazione per l’operazione compiuta, denominata Eracles, sono maggiorate dal fatto che il grosso colpo assestato alle cosche Vrenna – Bonventura ha comportato altresì l’individuazione sia dei presunti responsabili degli attentati fatti contro uomini della Polizia di Stato sia del comando di ‘ndranghetisti designato a compiere la sventata uccisione del PM Bruni.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia

La SICUREZZA e la GIUSTIZIA al centro dell'azione politica

Quanto accaduto nella notte tra il 4 e 5 aprile scorsi, durante una rissa scoppiata in un “pub” di Palmi (RC), che ha purtroppo causato il ferimento di due Agenti, prontamente intervenuti, e di un Dirigente della Polizia di Stato, denota quali sentimenti si annidano negli animi di alcuni giovani calabresi nei confronti degli Uomini in Divisa e con quale cruenta reazione siano capaci persino di mettere a repentaglio la vita dei Servitori dello Stato.
Nell’esprimere vicinanza e sincera solidarietà ai due Agenti, al Commissario di Palmi ed a tutta la Polizia di Stato, non posso sottacere sulla ormai consueta garanzia dell’impunità che porta i giovani, privi di scrupolo, persino a disarmare i Tutori dell’Ordine e ad utilizzare le armi contro gli stessi. Mi auguro che la Magistratura assicuri la giustizia nei confronti dei responsabili del grave reato commesso.
Non posso, infine, non soffermare l’attenzione sul fatto che il grave episodio scaturisce anche dalla mancanza di adeguate risorse utili a garantire coloro che sono preposti alla tutela dell’ordine pubblico e alla sicurezza di cittadini.

On. Angela Napoli
Componente della Commissione Parlamentare Antimafia

Taurianova, 7 aprile 2008

venerdì 4 aprile 2008

Sincera Solidarietà a Mario Campanella

Nell’esprimere sincera solidarietà a Mario Campanella, giornalista di "La Provincia Cosentina", denunzio e condanno il vile atto indirizzatogli che, nel rappresentare un’ennesima intimidazione a chi come lui ha improntato la propria attività all’insegna della corretta ed imparziale informazione vorrebbe tentare di ostacolare la libertà di stampa in Calabria. Non dimentichiamo, infine, che Mario Campanella, quale componente dell’ex CORECOM Calabria, ha assunto una pesante e coraggiosa posizione contro l’inaccettabile commissariamento di questo Ente regionale.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Taurianova, 4 aprile 2008