mercoledì 30 settembre 2009

La relazione del Censis sul condizionamento delle mafie

Nell’illustrare il rapporto Censis relativo al condizionamento delle mafie sull’economia, la società e le istituzioni del Mezzogiorno, il senatore Giuseppe Pisanu, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, ha affermato che le organizzazioni criminali oggi “prosperano silenziosamente, lasciandosi alle spalle i grandi delitti e le stragi, per concentrarsi sugli affari e sulla politica, dosando oculatamente l’uso della intimidazione e della violenza e, in definitiva, contendendo allo Stato le sue funzioni fondamentali”.

Affermazione sicuramente condivisibile e veritiera e che non può non attestare la bontà delle numerose indagini giudiziarie avviate in Calabria, dalle quali emergono le potenzialità della ‘ndrangheta sugli appalti pubblici, sugli affari in genere, quali la sanità e l’ambiente, e sulla politica.

Proprio per questo nel ribadire la bontà del lavoro delle Forze dell’Ordine e di buona parte della Magistratura calabrese, mi spiace constatare come tale lavoro viene spesso purtroppo inficiato dai processi, quasi sempre di secondo grado, attuati presso le Corti d’Appello.

Sicuramente sarà responsabile la legislazione vigente, che assolutamente in tal senso necessita di adeguata rivisitazione, ma appare davvero inaccettabile dover leggere di sentenze giudiziarie in base alle quali non vi sarebbero interessi della ‘ndrangheta sui lavori dell’autostrada SA – RC, così come non vi sarebbero collusioni tra ‘ndrangheta, imprenditoria e politica nel settore dei rifiuti, o ancora non vi sarebbero interessi criminali e politici nella sanità regionale.

Inaccettabile, non solo perché non si incidono il sistema di collusione ed il potere della ‘ndrangheta, ma perché viene inficiata la bontà delle indagini investigative che con tanti sacrifici sono state attuate dalle Forze dell’Ordine e da quella parte della Magistratura calabrese che sentenzia correttamente giustizia e rende libera la gente onesta della nostra collettività.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Roma, 30 settembre 2009

domenica 27 settembre 2009

Le mie considerazioni sul coordinamento regionale del PdL

Apprendo dalla stampa i nomi dei componenti del parlamentino calabrese del PDL, per la cui costituzione non sono mai stata interpellata, nonostante la fiducia politica e personale da me costantemente riposta nei confronti del Coordinatore regionale, Giuseppe Scopelliti. Proprio a lui rammento che, fin dall’inizio dell’attuale legislatura, risulto iscritta al gruppo parlamentare del PDL alla Camera dei Deputati e che la mia attività è stata sempre svolta, anche se in piena autonomia, quale rappresentante dello stesso gruppo.
Una mia personale considerazione: nel mentre tra i componenti del Coordinamento regionale vi sono donne e uomini degnissimi di farne parte, registro la presenza di altri che nulla avrebbero a che fare in merito a decisioni che dovrebbero essere assunte per portare la nostra Calabria ad una svolta improntata soprattutto sull’etica e sulla morale.
Dopo aver ricevuto l’ennesimo ed immeritato “schiaffo”, comunico ufficialmente che da oggi mi riterrò libera di svolgere l’attività politica senza alcun vincolo di appartenenza, e con il solo intento di rispettare le istanze e le problematiche dei cittadini calabresi nonché i valori elencati nel manifesto dell’Associazione “Risveglio Ideale”, da me presieduta.

On. Angela Napoli

Roma, 25 settembre 2009

giovedì 24 settembre 2009

Il Congresso su Gioacchino da Fiore non può essere tramutato in un seminario della Sinistra

Ho preso visione del programma relativo al VII° Congresso Internazionale di Studi Gioachimiti che ha iniziato i suoi lavori in data odierna a San Giovanni in Fiore (CS). Il Congresso avrà come tema “Pensare per Figure – Il pensiero diagrammatico - simbolico di Gioacchino da Fiore” e vedrà la partecipazione di noti studiosi italiani e stranieri.
Mi spiace che gli illustri partecipanti al Congresso saranno costretti a vedere ancora ingabbiata ed in parte sequestrata l’Abbazia Florense e che la valenza culturale dell’incontro possa essere stravolta con la presentazione a latere dell’ultimo libro di Veltroni e lo spettacolo del Maestro Piovani, guarda caso entrambi di sinistra.
Il restauro dell’Abbazia Florense, purtroppo, è ancora fermo, malgrado l’attenzione di politici ed intellettuali; d’altra parte sul prezioso monumento l’Amministrazione locale non ha manifestato alcuna volontà di risolvere il problema.
Sinceramente non posso condividere che il Centro Studi Gioachimiti consenta che venga tramutato in campagna congressuale di sinistra un seminario di studio sul pensiero simbolico di Gioacchino da Fiore, nel mentre sarebbe stato opportuno trasmettere il messaggio di speranza, insito nella sua filosofia, che ha alla base i principi della giustizia e della solidarietà, indispensabili alla società calabrese.

On. Angela NAPOLI

Roma, 24 settembre 2009

martedì 22 settembre 2009

La gestione di Loiero e Pirillo dei contributi all'agricoltura calabrese

Non sono riuscita ad astenermi dal leggere la lettera aperta che Nicola Cilento, Presidente Confagricoltura Calabria, ha indirizzato al Governatore Loiero.
Nella lettera vengono addebitate alla burocrazia regionale le difficoltà degli imprenditori agricoli calabresi a causa delle procedure del Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 che soltanto nelle ultime settimane hanno portato alla pubblicazione delle graduatorie provvisorie relative a più misure. E, purtroppo, le istanze non ammissibili degli imprenditori agricoli calabresi superano di gran lunga quelle ammissibili, con tutte le conseguenze del caso e la paradossale situazione che porta gli esclusi a non avere i tempi tecnici per presentare le nuove istanze sulle stesse misure per il biennio 2010/2011.
Non ritengo che l’alibi della burocrazia regionale possa giustificare la difficoltà nella quale sono stati posti i nostri imprenditori agricoli, giacché la stessa burocrazia regionale non ha impedito di procedere celermente, senza alcun bando ad evidenza pubblica, e peraltro nel pieno della campagna elettorale per le europee e provinciali di Cosenza e Crotone, all’approvazione delle graduatorie e assegnazione dei fondi per la realizzazione di interventi relativi ad ammodernamento delle strutture produttive e di trasformazione di cui al Decreto Legislativo 143/97.
E se non erro l’Assessore Regionale all’Agricoltura in quel periodo risultava candidato nella competizione elettorale per il Parlamento Europeo, del quale è riuscito a diventare componente ed ha consentito, altresì, al Governatore Loiero di appropriarsi della delega del settore regionale in aggiunta a quelle di cui lo stesso Governatore era già in possesso.
Non posso che invitare Magistratura e Corte dei Conti ad attenzionare il Decreto n. 9074 del 27 maggio 2009 (pubblicato sul BUR n. 23 del 05.06.2009) del Dirigente Generale della Regione Calabria, Dipartimento n. 6 Agricoltura, Foreste, Forestazione, e la relativa graduatoria allegata, al fine di verificare i criteri e a beneficio di quali Ditte siano stati elargiti contributi in campagna elettorale.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 22 settembre 2009

La sanità di Vibo Valentia e gli incarichi "contestati" del direttore generale Curia

Le varie problematiche della sanità vibonese avevano già fatto rilevare in passato numerose critiche e prese di posizione. Negli ultimi mesi ho avuto modo di leggere le perplessità e le contestazioni avanzate da più parti rispetto alle procedure seguite dal Direttore generale dell’ASP di Vibo Valentia per l’assegnazione delle nuove posizioni organiche.
Proprio le vicende della sanità di quella provincia avrebbero richiesto l’assegnazione di figure professionali estremamente competenti ed, invece, varie organizzazioni sindacali, ad iniziare dall’UGL , hanno denunziato criteri di scelta basati su “equilibri politico-sindacali interni ed esterni”, a tutto svantaggio della professionalità.
Personalmente non posso che condividere le perplessità emerse, ricordando, tra l’altro che durante l’ultima competizione elettorale il Governatore della Regione Calabria ha decretato il cambio dell’incarico da Commissario a Direttore generale del dottor Rubens Curia.
Non dimentico che a Vibo impera sempre il dominio politico di Ottavio Bruni, il quale starebbe addirittura per diventare capo gabinetto del Presidente Loiero!
Guai a chi osa mettere “il bastone tra le ruote” e chi come il dottor Francesco Massara, Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Vibo Valentia osa parlare di “favori” a discapito delle “professionalità” e della “meritocrazia”. Nei confronti del dottor Massara l’ASP ha persino avviato un procedimento disciplinare.
Non posso che prendere atto che l’ASP avvia celermente i procedimenti disciplinari nei confronti persino del Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari, il quale si sarebbe ”macchiato” del coraggio nell’evidenziare i “favoritismi”, nel mentre la stessa ASP nasconde le responsabilità di coloro che hanno provocato le morti per malasanità e di quella parte della ‘ndrangheta che all’interno della stessa Azienda continua a fare i propri interessi.

On. Angela NAPOLI
Componente Commissione Nazionale Antimafia

Roma, 22 settembre 2009

mercoledì 16 settembre 2009

L'interpellanza sulla Sanità in Calabria, sul suo commissariamento e sulla transazione dei debiti extrabudget

La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri del lavoro, salute e politiche sociali e dell’economia e delle finanze:

Per sapere – Premesso che:

- nei giorni scorsi la Giunta regionale della Calabria ha approvato il cd. “Piano di rientro” che dovrebbe risanare il deficit sanitario di quella Regione;

- voci di corridoio, riportate anche dalla stampa regionale, hanno riferito che il citato cd. “Piano di rientro” sarebbe stato elaborato a Roma da Agenas e Kpmg e non dalla apposita speciale Commissione insediata in Calabria, tant’è che un Componente di quest’ultima ha inizialmente dichiarato di disconoscerne il contenuto ;

- a seguito dell’approvazione del cd. “Piano di rientro” il Governo nazionale sta inspiegabilmente tergiversando rispetto al commissariamento del settore sanità in Calabria, fermo restando che, ad avviso dell’interpellante, l’incarico non potrebbe essere affidato all’attuale Governatore, il quale non solo è corresponsabile dell’aumento, nell’ultimo quadriennio, del trend di spesa sanitaria regionale, ma continua, in modo assurdo, a mantenere la delega del settore da oltre un anno;

- il debito emerso dai dati contabili non consente la quantificazione reale dello stresso;

- il cd. “Piano di rientro” è di fatto un semplice documento che si traduce in una mera dichiarazione di intenti;

- nel mentre veniva predisposto ed approvato il cd. “Piano di rientro”, che tra l’altro, e non è cosa da poco, comporterà pesanti sacrifici per i cittadini calabresi, la Giunta Regionale definiva tranquillamente acquisizioni di prestazioni ospedaliere dalle strutture private che da quasi cinque anni non rinnovano i contratti ai propri dipendenti ed autorizzava ben 333 assunzioni nelle Aziende sanitarie ed ospedaliere;

- Ed ancora, nel mentre la Giunta Regionale approvava il cd. “Piano di rientro”, definito “Piano di riqualificazione e riorganizzazione sanitario”, esattamente in data 12 agosto 2009 l’Azienda Sanitaria Ospedaliera (ASP) di Cosenza, diretta da Franco Petramala, uomo vicino al Governatore Loiero, firmava una inefficacie transazione dei crediti pregressi delle case di cura; sul credito complessivo preteso di 73,219 milioni, la transazione è stata chiusa a 39,2 milioni, oltre gli interessi;

- la transazione è stata sottoscritta senza alcun supporto giuridico e legislativo, considerata la decisione del Consiglio di Stato n. 8/2006 che ha eliminato la possibilità di transigere sugli imposti extrabudget e la delibera di Giunta regionale n. 169 dell’8 marzo 2007 (BUR n. 7 del 7 aprile 2007), sottoscritta dal Presidente Loiero, in cui al punto 11 esclude espressamente il diritto al riconoscimento dell’extrabudget , ai sensi della sentenza del Consiglio di Stato Adunanza Plenaria n. 8/2006;

- quanto sopra esposto dall’interpellante è riscontrabile nei due post, datati 13 e 14 settembre 2009, pubblicati sul blog “ Guardie o Ladri” del Sole 24 Ore, a cura di Roberto Galullo;

- all’interpellante nasce il fondato timore che nel debito da ripianare, con pesanti sacrifici dei cittadini calabresi, possano essere aggiunte somme in realtà non dovute, con una quantificazione del debito, di per sé già consistente , maggiore di quello reale:

- i motivi per i quali il Governo Nazionale non abbia provveduto a tutt’oggi al commissariamento della sanità calabrese, per come dovuto e come, peraltro, più volte richiesto dall’interpellante attraverso la presentazione di atti ispettivi , sempre privi di risposta;

- se non ritengano di affidare l’eventuale incarico di commissario a Persona diversa dall’attuale Governatore della Calabria;

- se nella verifica del “Piano di rientro” siano stati inseriti importi relativi a transazioni dell’ultima ora, che potrebbero riguardare, come quella sopra richiamata dall’interpellante, debiti non riconoscibili.

On. Angela NAPOLI

Roma, 16 settembre 2009

Operazione Sharks: ennesimo successo delle Forze dell'Ordine

Davvero encomiabile ed infaticabile l’attività delle Forze dell’Ordine e della DDA di Reggio Calabria.
L’operazione “Sharks”, che questa mattina è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Locri e del Comando Provinciale di Reggio Calabria e dagli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Siderno e della Squadra Mobile di Reggio Calabria, ha inciso pesantemente sulla cosca criminale Cordì di Locri.
Finalmente, grazie alla capacità investigativa delle Forze dell’Ordine, sono stati colpiti lo strapotere e gli interessi di questa nota famiglia della ‘ndrangheta calabrese.
Bene, tra l’altro, l’intervento coordinato di repressione e prevenzione che ha portato contemporaneamente a ben 29 arresti ed al sequestro di beni.
La pluralità di reati, tra i quali le infiltrazioni negli appalti pubblici, che coinvolgono le persone arrestate, evidenziano la potenzialità, la pervasività e la pericolosità degli uomini della ‘ndrangheta, i quali riescono ad imporre le loro leggi e a dettare ordini, persino, se sottoposti al regime del 41 bis. Più che giusto, pertanto, l’aggravamento di tale regime carcerario e di isolamento come previsto nelle recenti norme varate dal Parlamento in materia di contrasto alla criminalità organizzata.

On. Angela Napoli
Componente Commissione Parlamentare Antimafia

Roma, 16 settembre 2009

venerdì 4 settembre 2009

Calabria: i problemi, le elezioni regionali, l'etica e la moralità dei candidati

Non dovremmo finire mai di compiacerci e ringraziare le Forze dell’Ordine e buona parte della Magistratura calabrese per i risultati conseguiti nella lotta alla criminalità organizzata. Grazie al lavoro delle Forze dell’Ordine e di quella parte della Magistratura che non si è lasciata “investire” da incarichi affidati dalla politica regionale, quasi tutti i capi delle cosche della ‘ndrangheta e numerosi pericolosi latitanti sono stati assicurati alla giustizia.
E se è pur vero che ancora c’è la parte della ‘ndrangheta disposta a far scorrere sangue per le strade della Calabria (vedi arresti di ieri di Roberto e Giuseppe Piccolo), è altrettanto vero che la maggiore preoccupazione odierna deriva da quella parte della criminalità organizzata che “con abiti distinti” ha pervaso Istituzioni, pubblica Amministrazione, Politica e Imprenditoria della Regione.
Chi risiede e vive in Calabria non può disconoscere il sistema malato che la pervade, non può fingere di ignorare che spesso la ‘ndrangheta è servita da alibi per giustificare la disamministrazione della cosa pubblica, il mancato sviluppo e la creazione di un imperante sistema di malaffare e di corruzione.
Ed è proprio questo malato sistema che soverchia l’intera Calabria ad aver portato la nostra Regione ad essere disattenzionata dai Governi nazionali ed a divenire isolata non solo dal contesto Italia, ma anche all’interno delle altre Regioni meridionali.
Sanità, ambiente, occupazione, viabilità, trasporti: piaghe regionali di fronte alle quali il Governo nazionale ritiene di soddisfare la propria coscienza con l’invio di Ispettori chiamati a redigere corrette relazioni informative che puntualmente, però, andranno ad aumentare il numero di quelle già giacenti da anni nei vari Ministeri.
E’ da tempo che ritengo che la Calabria potrà ritornare Regione integrata nel contesto nazionale solo se i suoi cittadini lo vorranno, ritrovando l’orgoglio che dovrebbe essere innato.
Innanzitutto la Calabria non può continuare ad essere terra di conquiste e fortune elettorali, neanche per coloro che, pur calabresi, hanno scelto altrove le rispettive residenze: i veri problemi della Calabria possono essere conosciuti ed avviati a soluzione solo da chi li vive realmente.
Il mondo imprenditoriale calabrese dovrebbe trovare quel coraggio che a molti finora è mancato, non facendo penetrare l’illegalità nell’economia legale della Regione.
Il mondo politico è quello che sicuramente oggi ha maggiori responsabilità per il futuro della Calabria. Destra, Sinistra e Centro stanno solo pensando a conquistare o a mantenere posizioni di potere e di comodo, nel mentre la malasanità calabrese miete vittime innocenti, i lavoratori trovano chiusi i cancelli delle loro Aziende, i turisti cancellano questa Regione dalle loro mete vacanziere, la strada statale 106 continua a dover essere definita “la strada della morte”, la Società che opera nel Porto di Gioia Tauro rischia di creare 1.500 nuove unità di disoccupati, Trenitalia, dopo aver di fatto annientato la linea ferroviaria ionica, interrompe a metà Calabria il trasporto a lunga percorrenza, i rifiuti radioattivi disseminati a largo delle coste calabresi ed interrati sulle montagne del Pollino e dell’Aspromonte aumentano i rischi di tumore.
Nessuno parla più di liste elettorali, di qualità dei candidati, di etica, di moralità, di politica sana, di servizio, di impegno disinteressato, di meritocrazia, di efficienza delle Istituzioni, di isolamento di ogni “zona grigia”, della necessità di far allontanare la politica dalla sanità, di promuovere la cultura del sapere. Anzi, forse qualcuno pensa, erroneamente, che la rivoluzione culturale e politica possa avvenire solo ed esclusivamente attraverso un ricambio generazionale!
Credo sia dovere di ogni cittadino calabrese ed ancor più di ogni donna o uomo politico che abbia a cuore le sorti di questa Terra, battersi affinché le prossime elezioni regionali garantiscano un Consiglio regionale i cui componenti risultino dotati di etica, di moralità, di competenza e di impegno disinteressato ed una guida, rappresentata da Governatore e Giunta, che operi nell’esclusivo interesse della comunità.

On. Angela Napoli

Taurianova, 04 settembre 2009