giovedì 27 giugno 2013

Solidarietà al Sindaco di NICOTERA

 COMUNICATO  STAMPA

Sento il dovere di esprimere ferma condanna contro il vile e grave attentato che ha colpito il sindaco di Nicotera (VV), avv. Francesco Pagano, e la sua famiglia.
Non è mio compito entrare né sulle motivazioni dell'accaduto né sulla gestione della neo amministrazione guidata dall'avv. Pagano, tuttavia non si può rimanere silenti di fronte ad un simile atto intimidatorio che colpisce non solo un amministratore locale calabrese ma l'intera città di Nicotera, già da tempo costretta a subire interventi straordinari.
Il fatto che Nicotera sia un territorio dove si intersecano gli interessi delle cosche della 'ndrangheta di Limbadi e della Piana di Gioia Tauro non deve continuare ad essere un impedimento per rendere"libera" questa città.
Nel formulare sincera solidarietà al primo cittadino di Nicotera e alla sua famiglia, mi auguro che possano essere assicurati alla giustizia, al più presto, gli esecutori ed i mandanti di tale grave attentato e che gli organismi preposti possano riuscire a ripristinare ordine e sicurezza tra i cittadini di quella Comunità.

                         on. Angela Napoli
            Presidente Associazione "Risveglio Ideale"



Taurianova, 27 giugno 2013

venerdì 21 giugno 2013

La Calabria precipita tra disoccupazione e crollo del prodotto interno lordo

Divario economico

Di  | il 21 giugno 2013
Il rapporto sull’andamento dell’economia calabrese nell’anno 2012 presentato in data odierna dalla Banca d’Italia è davvero preoccupante e dimostra che purtroppo aumenta sempre più il divario negativo rispetto alle altre Regioni Italiane.
Infatti, secondo tale Rapporto, nel 2012 l’attività economica in Calabria ha subito un forte calo in tutti i settori; l’occupazione è diminuita più che nel resto d’Italia; il PIL regionale è diminuito del 3 per cento, in misura superiore al Mezzogiorno e all‘Italia.
A questo quadro pesante sull’economia calabrese, vanno aggiunti un analogo preoccupante grado di corruzione che si registra nella P.A. ed una maggiore pervasività della ‘ndrangheta, la quale, grazie alla sua potenzialità economica, finisce col supplire le possibilità di credito erogato dalle Banche.
Per chi come me vive in Calabria non può tacere di fronte ad un quadro così allarmante che si unisce all’inefficienza della classe politica dirigente. Le nostre risorse umane sono costrette sempre più a varcare i confini territoriali di questa Regione e le nostre risorse naturali continuano a rimanere fuori dalla gestione e dal loro impiego per lo sviluppo socio-economico del territorio. 
Fino a quando i cittadini di questa Regione potranno e continueranno a sopportare queste iniquità?

giovedì 13 giugno 2013

La Calabria ha perso mezzo miliardo di euro di fondi destinati allo sviluppo

Taglio finaziamenti europei alla Calabria


Di  | il 13 giugno 2013 | 
“Il Comitato di sorveglianza sul controllo dell’andamento della gestione del Fondo Europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) 2007-2013  ha annunciato nei giorni scorsi che, a causa dei gravi ritardi della gestione amministrativa regionale nell’utilizzo delle risorse programmate, da Bruxelles verrà sospesa l’elargizione delle stesse, ammontanti a circa mezzo miliardo di euro, in favore della Calabria.
Appare davvero grave e pesante questo annuncio nei confronti della Calabria, Regione già sufficientemente svantaggiata, a dimostrazione dell’ incapacità nella gestione di questi importanti fondi. Resta il fatto che in Calabria, nel mentre gli amministratori regionali pensano solo a vantare inesistenti risultati elettorali, saremo costretti ad assistere ad ulteriore decremento in termini di sviluppo, di competitività e di sostegno all’occupazione.
È pertanto palese il fallimento politico della classe dirigente regionale calabrese alla quale spetterebbero le dimissioni, se solo si riappropriasse di un pizzico di etica e di morale.”

sabato 8 giugno 2013

RISVEGLIO IDEALE: “Un riconoscimento Per Buona ed Onesta Politica all'Onorevole ANGELA NAPOLI sarà conferito dalla European Muslims League a Genova”




Comunicato stampa

“Un riconoscimento Per Buona ed Onesta Politica
all'Onorevole ANGELA NAPOLI
sarà conferito dalla European Muslims League a Genova”


E’  con grande onore che intendiamo comunicare agli organi di informazione che  sarà proprio il nostro Presidente, l’On. Angela Napoli, per la sua lotta alla criminalità organizzata, per le sue battaglie volte al ripristino della Legalità e della Giustizia a ricevere il Premio Per Buona ed Onesta Politica con la seguente motivazione: “per la sua moralità, onestà e rettitudine, e per aver contribuito al benessere della Nazione e della Comunità”.
Il premio le verrà assegnato a margine dell’importantissimo convegno internazionale “Islam e diplomazia. Il ruolo del diplomatico musulmano nelle relazioni internazionali per contribuire alla promozione della pace e del dialogo tra i diversi popoli.”  che avrà luogo domani a Palazzo Ducale di Genova organizzato dalla European Musilms con il patrocinio di Regione Liguria e Comune di Genova.
L’incontro, importante per i tema, è caratterizzato dalla presenza di moltissimi rappresentanti di governi dei paesi arabi oltre che di personalità imprenditoriali e politiche italiane. L’incontro è il secondo di questo tipo. Lo scorso anno, alla Commenda, vi fu la partecipazione di circa 600 persone.
L’Ufficio Stampa
RISVEGLIO IDEALE

Taurianova, 7 giugno 2013




Segue il comunicato dell’evento tratto dal sito ufficiale del Palazzo Ducale di Genova:

venerdì 7 giugno 2013

CAMORRA E ‘NDRANGHETA NEL LAZIO





“CAMORRA E ‘NDRANGHETA NEL LAZIO”: INTERVISTA ESCLUSIVA ALL’ONOREVOLE ANGELA NAPOLI
Onorevole ed ex presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della Criminalità organizzata. Una donna che ha speso la propria vita al servizio della Giustizia nella lotta contro la ‘ndrangheta: la mafia più potente al mondo. Un baluardo insomma dell’antimafia, cresciuta a Tarianuova, un comune in provincia di Reggio Calabria. E che ora, per un sistema tutto italiano che paradossalmente sembra non tutelare chi ha messo a repentaglio la propria vita e la rischia tuttora per sconfiggere questo “cancro” radicato in Calabria, in Italia e in tutto il Mondo (basti pensare che le ndrine si sono ramificate persino in Australia, Canada, Usa e via discorrendo), ha rischiato quasi di rinunciare alla sua scorta dopo un’ordinanza esecutiva del prefetto di Reggio Calabria.D: Onorevole Angela Napoli, la prima domanda non può che essere rivolta al suo stato d’animo in questo momento particolare. Teme per la sua vita?
Non nascondo la grande preoccupazione, congiunta all’amarezza, quando, a soli tre mesi di distanza dall’ultima grave minaccia emersa dall’inchiesta “Purgatorio”, dove un sodale del boss Pantaleone Mancuso rispondendo alle sue lamentele nei miei confronti affermava testualmente “stai tranquillo perché stiamo vedendo come toglierla di mezzo sta scema della Napoli “, mi veniva comunicato che di fatto sarebbe stata tolta la tutela per la mia sicurezza personale, garantitami da oltre 10 anni. Sono sicuramente preoccupata per la mia vita, ma principalmente amareggiata per l’incomprensibile decisione che partiva dagli Organismi di tutela della provincia dove risiedo e dove trascorro maggior parte del mio tempo, cessata, ormai, l’attività parlamentare. Voglio, altresì, precisare che il servizio di scorta mi era stato autorizzato in precedenza non perché ricoprivo l’incarico di parlamentare, ma per le numerose intimidazioni ricevute nel corso degli anni e che dello stesso servizio non mi sono mai servita per vacanze balneari o di altro genere, ormai per me inesistenti da circa 10 anni. Inoltre, cessata l’attività parlamentare ho deciso di continuare ad essere presente nella vita del territorio calabrese con l’Associazione “Risveglio Ideale”, da me fondata già nel 2009.
D: Di recente un boss importante della mala calabrese ha attribuito proprio alla sua azione decisa contro la mafia gli 8 anni di galera inferti dal tribunale. Possibile che lo Stato rischi di non tutelare adeguatamente la vita di chi, come Lei onorevole, ha servito lo Stato mandando dietro le sbarre uomini di spicco della ‘ndrangheta?
Ricordavo proprio l’ultima pesante minaccia emersa dall’inchiesta “Purgatorio”, nella quale sono risultate palesi le collusioni, individuabili nel territorio vibonese, ma non solo, tra pezzi della politica, del mondo professionale, dell’imprenditoria, delle Istituzioni, della massoneria e la potente ‘ndrangheta. Il boss ha sostenuto che a fronte di una ipotetica “garanzia di assoluzione” avuta da un giudice, causa una mia interrogazione parlamentare, gli erano stati inflitti otto anni di carcere. Non solo, ma siccome, sempre a seguito del mio atto ispettivo parlamentare, il boss era stato rispedito nel carcere di Tolmezzo, non aveva potuto partecipare al matrimonio della propria figlia, per il quale, a suo dire, aveva già avuto l’autorizzazione a recarsi, da detenuto, senza scorta alcuna! Credo che anche da questa ultima inchiesta giudiziaria si possa capire quale pericolo incomba sulla mia persona e come io abbia visto in questo caso mancare l’attenzione dello Stato. Voglio, tuttavia, dare atto all’Ufficio Centrale per la Sicurezza della Persona (UCIS) e al Ministro dell’Interno, on. Angelino ALFANO, di essere intervenuti e, dopo l’esame del fascicolo personale, non hanno supportato la decisione assunta dall’Organismo provinciale.
D: La mafia è un fenomeno tutt’altro che sconfitto. In base alla sua grossa esperienza nel campo, fin dove si spingono gli uomini che dirigono i loschi traffici considerato che forse non esiste regione italiana che non sia stata contaminata?
 Purtroppo le organizzazioni criminali sono ormai presenti in tutto il territorio Nazionale e ne hanno persino varcato il confine. In particolare la ‘ndrangheta, grazie al suo impero economico, e’ riuscita ad insediarsi  nelle Regioni economicamente avvantaggiate, dove ha saputo infiltrarsi nell’economia legale e nelle Istituzioni. Teniamo, altresì, conto che, in particolare la ‘ndrangheta, non è più individuabile nella vecchia area militare, bensì ha saputo vestirsi di “perbenismo”, agevolando i suoi vari inserimenti dove si decide e si manovrano ingenti finanziamenti.
D: Onorevole, per molti anni ha lavorato nella sua aula bunker qui a Roma. Ci può svelare alcuni retroscena della mafia nell’hinterland romano anche a nord, verso Civitavecchia ricordando invece che a sud, ad Anzio e Nettuno, i comuni erano stati sciolti per ‘ndrangheta?
 Anche il Lazio, purtroppo, non è esente da infiltrazioni di ‘ndrangheta e camorra. Forse per troppo tempo si è ritenuto che questa Regione ne fosse esente, tanto che ha consentito agevolmente le infiltrazioni di queste organizzazioni criminali sia nell’economia legale sia nelle Istituzioni. Purtroppo non è solo l’hinterland romano, sia a nord che a sud, a risultare inquinato, ma la stessa Capitale. Basti pensare ai sequestri e alla confisca di note ed importanti attività commerciali effettuate persino al centro della città. E a proposito dei comuni laziali sciolti per infiltrazione mafiosa, non va dimenticato l’anomalo caso del comune di Fondi (LT) dove le collusioni tra mondo politico e ‘ndrangheta sono riuscite ad avere la meglio sulla decisione ministeriale che aveva previsto lo scioglimento di quel Civico Consesso.
 D: Lei ha sempre parlato della “zona grigia”. Ci può dire di cosa parliamo?
 La “zona grigia” e’ l’area nella quale convivono intrecci tra mafia, politica, imprenditoria, professionisti, pezzi delle Istituzioni e massoneria deviata. Sono sempre stata convinta che la potenzialità e la pervasività delle mafie siano dovute proprio alla presenza di questa “zona grigia” che funge da “linfa vitale” e dove gli intrecci affaristico-mafiosi sono fitti, a volte anche nebulosi, per cui è difficile inciderli. Non a caso, nonostante la meritoria opera delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, questa “zona grigia” non è riuscita ad essere incisa.
D: Onorevole, di recente ha pubblicato un post sul proprio social network in riferimento a papa Francesco e al suo discorso relativo ai mafiosi affinchè si convertano. Lei ritiene che l’appello del Pontefice potrà portare sulla retta via almeno qualche mafioso, magari tra quelli più giovani?
 Finalmente Papa Francesco ha lanciato contro i mafiosi lo stesso anatema che avevamo sentito, ormai diversi anni fa, da Papa Wojtyla ad Agrigento. Spero che tutto il mondo della Chiesa faccia proprie le parole di Papa Francesco e che non venga reso vano il sacrificio di preti come il beato don Puglisi. Mi augurerei che le parole di  Papa Francesco facciano breccia nell’animo di qualche giovane mafioso, ma spero almeno che qualcuno di loro finisca di tutelarsi dietro l’uso delle immagini sacre.
D: La ‘ndrangheta è più forte delle altre mafie? Se si, lo è perché essendo basata principalmente su legami di sangue e di conseguenza perché ci sono meno pentiti?
 La ‘ndrangheta e’ riuscita a diventare l’organizzazione criminale più potente e più pervasiva sia per il suo legame parentale che sicuramente l’ha resa imperscrutabile, sia perché la sua attività nel traffico della droga l’ha fatta diventare economicamente superiore rispetto alle altre mafie. Tutto ciò congiunto con la capacità riorganizzativa e di mimetizzazione ha portato oggi alla dilatazione di un’organizzazione mafiosa con radici diffuse in ogni parte del territorio ed in ogni tipo di attività.
 D: Le scuole nei giorni scorsi hanno onorato la memoria di Falcone e Borsellino. Lei pensa che la mafia possa essere combattuta anche a partire dalla cultura e dall’istruzione scolastica?
 Sono sempre stata convinta che le leggi, pur se necessarie a livello di repressione, da sole non riusciranno mai a sconfiggere le mafie. Occorre un netto sradicamento di quella sub-cultura che spesso aiuta a vivere all’insegna dell’illegalità e della sopraffazione. L’istruzione scolastica e’ essenziale, ma va accompagnata da un richiamo ai valori ed un ripristino dei diritti garantiti ai giovani.
di Emanuele Rossi


lunedì 3 giugno 2013

Combattiamo insieme il cancro della criminalità. Per avere l’orgoglio di rimanere al Sud



http://www.restoalsud.it/2013/06/03/combattiamo-insieme-il-cancro-della-criminalita-per-avere-lorgoglio-di-rimanere-al-sud/






Angela Napoli | il 3 giugno 2013 



Amo la Calabria e i miei corregionali, per questo non riesco ad assuefarmi al sistema di corruzione, di malaffare e di collusione che la sovrasta.
A volte mi indigno perché sembra che manchi ancora quella volontà per reagire a questo stato di cose.
In una Regione di fatto commissariata in ogni settore, dove si vive da anni in stato emergenziale, dove i giovani sono costretti alla “fuga”, dove la disoccupazione registra tassi elevatissimi, i politici corrotti hanno gioco facile!
Numerosi i consigli comunali calabresi sciolti per infiltrazione mafiosa, persino Reggio Calabria è stata la prima città capoluogo ad aver avuto il proprio civico consesso sciolto per contiguità mafiosa!
A fronte di ciò i sindaci dei Comuni dello Ionio reggino, piuttosto che valutare le proprie responsabilità, si accingono a promuovere una raccolta di firme per chiedere l’abolizione della norma sullo scioglimento per infiltrazione mafiosa degli Enti locali, nel mentre io sto per promuovere una norma d’iniziativa popolare che estenda tale tipo di scioglimento anche ai consigli regionali!
Numerosi i cancri che pervadono la Calabria, ma altrettanto numerose le sue risorse naturali ed umane che potrebbero farla diventare “grande”!
Per questo, cessata la mia lunga attività parlamentare ho deciso di riprendere l’Associazione “Risveglio Ideale“, da me creata nel 2009, con la quale spero di sollecitare il maggior numero di cittadini alla partecipazione attiva. Insieme sono certa potremo riuscire a riconquistare l’orgoglio di essere calabresi e la dimostrazione che “rimanere al Sud” non ci fa sentire cittadini di serie B.