http://news.panorama.it/cronaca/agguati-mafiosi-bambini-nuovi-boss
'I NUOVI MAFIOSI?
SPIETATI CRIMINALI E CAMALEONTI CON LE ISTITUZIONI'
I nuovi boss sono plurilaureati senza 'codici d'onore' ma con una
grande capacità di infiltrazione nei vertici delle Istituzioni. "Le nuove
generazioni di mafiosi hanno cancellato la 'zona grigia'"
di Nadia Francalacci
“Non c’è più rispetto
neppure per i bambini. Le nuove generazioni di mafiosi non hanno leggi e codici
interni alle loro organizzazioni ma vogliono affermasi solo con il sangue e la
violenza”.
Angela Napoli, consulente della Commissione Parlamentare
Antimafia che per numerose legislazioni è stato membro attivo all’interno della
stessa Commissione, traccia un’analisi di come sta cambiando il modus operandi
delle nuove generazioni di mafiosi.
Niente più regole, niente “deontologia mafiosa” ma solamente
boss plurilaureati e spietati che non esitano ad uccidere appartenenti a cosche
rivali ma anche gente comune, tra questi donne e bambini.
Angela Napoli, le
nuove generazioni stanno distruggendo la
subcultura mafiosa ovvero i vecchi codici d’onore, per sostituirli con nuovi
metodi molto più cruenti anche verso donne e bambini. Perché i nuovi boss non
esitano ad uccidere madri e bambini?
“Perché devono
dimostrare il loro potere attraverso il “dominio” del territorio. In sostanza,
le nuove generazioni per affermarsi usano la violenza efferata e di conseguenza
la paura che può derivare dalle loro azioni tra la popolazione di quel
territorio, il territorio sul quale desiderano sviluppare le loro attività
illecite. Se per affermare la loro supremazia occorre uccidere anche donne e
bambini, i nuovi boss non si fermano e uccidono”
Ai vertici delle
nuove generazioni di capo clan compaiono anche le donne. La donna, in
particolare nella struttura della ‘ndrina calabrese, assume un ruolo
fondamentale quando il marito viene arrestato o ucciso. Le donne capo-clan,
hanno ereditato la stessa ferocia degli uomini?
“Direi ancora di più.
Le donne assumono non solo la gestione degli affari illeciti, nel caso di morte
o arresto del marito, ma subentrano a pieni poteri anche nelle vendette tra
faide. Le donne non esitano a vendicare, ad uccidere o far uccidere, i propri
avversari ovvero gli appartenenti a faida nemica. Poca importanza ha se
l’obiettivo da eliminare è un uomo, una donna oppure un bambino. L’importante,
per la donna calabrese che diventa spietata, è vendicare. Ma occorre fare
un’altra riflessione sulle donne nelle nuove generazioni mafiose.
Quest’ultime esprimono tutta la loro
violenza e ferocia anche nell’incentivare, spronare e proteggere i propri figli
o fratelli dall’attività criminale. Ad esempio a Scampia, una madre o una
sorella non esita un attimo ad aggredire le forze dell’ordine che stanno
arrestando un proprio congiunto. Questo atteggiamento va a
fortificare”psicologicamente” e ad incitare l’uomo a perseverare nell’illecito.
Un altro esempio di madre che incita il proprio figlio a continuare la propria
attività illecita è stata la signora Cutrì, madre dell’evaso che nonostante la
morte di uno dei figli incitava l’altro a non arrendersi”.
Una donna d’onore
sarebbe capace di uccidere o dare l’ordine di trucidare dei bambini. Le nuove
generazioni di donne hanno smarrito il senso materno?
“Il senso materno
delle madri “normali” lo hanno senza dubbio smarrito. Non arrivano a commettere
l’uccisione dei bambini ma a ordinarne l’esecuzione sì”.
Quali sono le
principali differenze tra la vecchia sub cultura mafiosa e quella delle nuove
generazioni?
“La vecchia subcultura
mafiosa seguiva ed applicava un codice d’onore tra gli affiliati e con gli
altri mafiosi. Le nuove generazioni no. Quest’ultime non si fermano davanti a
cittadini comuni a persone estranee ai loro affari sporchi ma, cosa ancor più inquietante,
è che i nuovi boss hanno una capacità camaleontica di inserirsi nelle
istituzioni annullando quella che prima poteva essere considerata la ’zona
grigia’. Adesso è difficilissimo distinguere tra mafioso e non mafioso perché
chi uccide non è più il boss ma è spesso un soggetto esterno alla struttura
mafiosa pagato per pochi euro. I nuovi boss ovvero i mandanti sono oggi
insospettabili ed efferati professionisti che possono sedere anche ai vertici
di importanti associazioni e istituzioni del nostro Paese”
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